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al testo di Paola Raponi
ostilit
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Ostilità Non posso entrare… Una barriera chiude l’ingresso che porta al tuo cuore… Come un cane aspetta fuori il suo padrone, gli occhi in attesa di un cenno, sospesi in una dimensione senza tempo fino a che la dolcezza esplode, finalmente incoraggiata, e accolta… Randagio, scorre il tempo dell’assenza tra barattoli di latta e carte unte, polverosi resti di un rituale convitto, reiterato girovagare in pretesti di una vita, scombinata, dagli incastri spaiati, instabili, poco più che parvenza di ordinata sicurezza… E ancora lì fuori, sfilano occasioni di fuga ma la corda si attorciglia, si attorciglia intorno all’invisibile palo che sta a trattenermi… Amore a scorci, attimi di vita ad impedir la morte, null’altro… Frugale consumo di energia nel robotico sviluppo… ore monotone, tristi, illusorie, all’essere desta solo in parvenza. Marzo 2008
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